Ricarica veicoli elettrici: tutte le novità

ricarica auto elettrica

In un momento storico in cui la sostenibilità ambientale è diventato l’argomento più dibattuto, l’adozione da parte di tutti di pratiche responsabili, che riducano l’impatto ambientale, diventa fondamentale.

Tra le varie soluzioni proposte, i veicoli elettrici stanno emergendo come una delle alternative più promettenti per ridurre le emissioni di carbonio e l’inquinamento atmosferico.

Tuttavia, uno dei principali ostacoli alla diffusione di questa tecnologia è rappresentato dall’infrastruttura di ricarica. Di fatto, uno degli obiettivi del PNRR, come puoi leggere sul portale di Italia Domani, è installare entro il 2026, oltre 20.000 punti di ricarica, per favorire la diffusione dei veicoli elettrici.

In questo articolo esploreremo l’importanza delle ricariche per veicoli elettrici, i tipi di stazioni di ricarica disponibili e le sfide da affrontare per promuovere una mobilità elettrica sempre più diffusa.

Perché i punti di ricarica per veicoli elettrici sono importanti

In Italia la diffusione delle auto elettriche è frenata rispetto al resto d’Europa: pensa che da noi solo il 4% dei veicoli che circola per le strade è elettrico, contro il 14% del resto d’Europa.

I problemi che spiegano questo ritardo sono essenzialmente due: in primis, i costi delle auto elettriche, ancora troppo alti, che spingono gli automobilisti a rinviare l’acquisto, in attesa che anche le tecnologie si assestino, sviluppando dispositivi più sicuri, resistenti e durevoli.

Del resto, il momento storico non aiuta, visto che negli ultimi anni si è registrato un aumento del costo della vita per gli italiani, come puoi leggere in questo nostro articolo.

Qualcuno opta per soluzioni tecnologiche, ma più accessibili, come gli scooter elettrici o gli hoverboard, di cui parliamo approfonditamente in questo articolo, molto apprezzati in città soprattutto dai più giovani.

In secondo luogo, manca ancora una solida rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, che garantisca agli automobilisti la sicurezza di poter ricaricare sempre e ovunque la propria auto elettrica, rendendola facilmente utilizzabile anche per percorrere lunghe distanze.

Se ne parla approfonditamente in questo articolo del Sole 24 Ore, che affronta proprio il tema dei ritardo nella diffusione dei vecoli elettrici in Italia.

Il punto è proprio questo:in Italia, il passaggio alle auto elettriche è ancora fortemente limitato, in gran parte proprio a causa della scarsità di infrastrutture di ricarica.

Stazioni di ricarica per veicoli elettrici: quali sono le tipologie esistenti

Le colonnine di ricarica per veicoli elettrici sono disponibili in diverse tipologie, ciascuna progettata per soddisfare specifiche esigenze di utilizzo e contesti di installazione.

Innanzitutto, possiamo distinguere le stazioni di ricarica private da quelle pubbliche:

  • le prime sono destinate a un numero limitato di utenti e si trovano principalmente in ambienti domestici, condominiali o aziendali;
  • le seconde, invece, sono accessibili a una più ampia gamma di utenti e sono posizionate in aree pubbliche o in luoghi di accesso pubblico, come i parcheggi dei supermercati.

Per quanto riguarda i modelli e le versioni, le opzioni sono numerose e variano in base alle esigenze specifiche.

Le Wall Box, ad esempio, sono dispositivi da montare su parete e sono solitamente destinate a un uso privato, possono comunque essere utilizzate da più utenti grazie alla loro versatilità. La ricarica avviene attraverso corrente alternata (AC).

I lampioni smart integrano la funzionalità di Wall Box e possono essere utilizzati anche in luoghi pubblici, fornendo sia illuminazione che ricarica per veicoli elettrici.

Le colonnine, invece, sono stazioni di ricarica di forma cilindrica o a pianta quadrata, fissate direttamente al terreno e generalmente dotate di due prese di ricarica per collegare altrettanti veicoli a corrente alternata (AC).

Infine, le stazioni di ricarica a corrente continua (DC) presentano almeno due punti di ricarica e cavi e connettori integrati. Sono simili a totem o colonnine, ma sono più alte e ingombranti rispetto alle stazioni a corrente alternata, spesso installate a terra o in formato armadio.

Come si evolverà lo scenario delle colonnine di ricarica veicoli elettrici negli anni a venire

Una delle principali sfide è rappresentata dalla necessità di sviluppare una rete di ricarica capillare e affidabile, in grado di supportare il crescente numero di veicoli elettrici sulle strade. Oltre a questo, è importante garantire un’esperienza di ricarica conveniente e accessibile per tutti i conducenti, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dalle loro esigenze di ricarica.

Il Governo si sta muovendo proprio in questa direzione: per rispettare gli obiettivi europei, è necessario raggiungere un parco veicolare di circa 6 milioni di unità entro il 2030.


Per farlo, sono necessari approssimativamente 31.500 punti di ricarica veloce. L’investimento del PNRR contempla la realizzazione di 7.500 stazioni lungo le autostrade e oltre 13.000 nelle aree urbane, oltre a 100 punti sperimentali per l’immagazzinamento energetico.

Oltre a questo, non mancano iniziative volte a incentivare e motivare i privati: ad esempio, la delibera 541/2020/R/EEL emanata da ARERA introduce una sperimentazione innovativa gestita dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Questo programma, attivo dal 1 luglio 2021 al 31 dicembre 2025, consente la ricarica dei veicoli elettrici con una potenza di circa 6 kW durante le ore notturne, di domenica e nei giorni festivi, senza richiedere un aumento di potenza al proprio fornitore di energia elettrica. I clienti interessati possono partecipare presentando una richiesta online dal 15 febbraio 2024 al 31 dicembre 2024.

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