In seguito alla pandemia covid19 che ha coinvolto il mondo intero, il settore più duramente colpito è stato sicuramente quello turistico, in particolar modo le attività ristorative.
La chiusura improvvisa e l’impossibilità per i clienti di frequentare i locali ha messo in difficoltà tutto il settore food, costringendo gli imprenditori a ripensare le proprie attività e a proporre la consegna a domicilio anche per quei ristoratori che prima effettuavano il servizio solamente in loco.
In seguito alla riapertura delle attività e alla fase due iniziata a maggio, le difficoltà non sono affatto diminuite, perché per i gestori delle attività ristorative non è stato semplice far rispettare il distanziamento fisico dei propri clienti e garantire allo stesso tempo un’esperienza interessante in un clima sereno.
Vediamo insieme come questo ha inciso sulle attività ristorative e com’è possibile trovare una modalità per far rispettare il distanziamento sociale senza sacrificare il fatturato.
Covid 19 e perdita di fatturato
La recente pandemia ha messo in ginocchio molte attività, in particolar modo il settore turistico e ristorativo. Il lockdown ha fatto perdere importanti cifre in termini di fatturato e ha fatto emergere problematiche e richiesto un adeguamento diverso a tutte le attività del settore food.
Da oggi a domani è cambiato tutto e l’esperienza al ristorante o in gelateria non è più la stessa di prima.
Non solo la chiusura forzata dell’attività con la conseguente perdita di clientela ha causato molteplici danni economici al settore, ma anche in seguito alla riapertura, questa nuova realtà ha richiesto uno sforzo maggiore per poter tenere in piedi un’attività che per sua natura è aggregativa.
Nuove norme di sicurezza, il rispetto del distanziamento fisico, la sanificazione dei locali ha creato disagio e richiesto anche uno sforzo economico agli imprenditori che in questi mesi hanno già sofferto di un’ingente perdita di fatturato.
Ci si è dovuti arrangiare da oggi a domani con consegne a domicilio, facendo comunque rispettare le norme di sicurezza per garantire e invogliare i propri clienti.
Come funziona un menù digitale
Il menù digitale https://ordi.app per capirci è uno strumento che trasforma il menù tradizionale cartaceo in un potente mezzo di vendita per tutti quelli che lavorano nel settore del food.
Ordinare dei piatti al ristorante è semplificato dal fatto che il cliente ha la possibilità di utilizzare il proprio cellulare per visionare il menù e di ordinare direttamente dal proprio device.
Il gestore posizionerà un qr code o un link sul tavolo e il cliente leggendo il qrcode tramite il proprio cellulare avrà la possibilità di visionare il menù, ordinare direttamente i piatti, escludere quelle portate che non mangia a causa di allergeni o altre scelte alimentari. Inoltre è possibile per il ristoratore offrire la possibilità al cliente di pagare direttamente dal cellulare utilizzando sempre lo stesso strumento del menù digitale.
Per utilizzare il menù digitale sarà sufficiente avere una connessione internet, mentre non è necessario scaricare nessuna applicazione o programma, né da parte del cliente, né da parte del ristoratore per poter gestire le comande.
La facilità di implementazione del menù digitale permette di essere impiegato sia per effettuare ordini in loco, sia per gestire il delivery e il take away.
Inoltre, il menù digitale è uno strumento che permette al ristoratore di avere più controllo sulle vendite, di conoscere meglio le preferenze dei suoi clienti e di adeguare così la propria offerta.
Menù digitale: soluzione al distanziamento
Il menù digitale è uno strumento che dà la possibilità a tutte le attività ristorative di tenersi adeguate alle nuove normative in tema di sicurezza, rispettando il distanziamento e riducendo i contatti tra il personale e la clientela.
Il menù digitale semplifica la vita all’imprenditore, perché non deve essere sanificato in continuazione come i vecchi menù cartacei.
La nuova normativa in tema di sicurezza nei locali aperti al pubblico impone ai gestori delle attività ristorative di garantire il distanziamento e la sanificazione di tutti gli oggetti che i clienti utilizzano.
Questo rende particolarmente difficile e complessa la gestione dell’attività, imponendo l’utilizzo di menù cartacei sanificati dopo ogni cliente o in alternativa l’impiego di menù cartacei usa e getta. Questo costituisce una perdita di tempo e uno spreco di risorse, complicando il lavoro al personale e non garantendo fino in fondo la sicurezza.
Con il menù digitale questo problema non si pone, in quanto ogni cliente utilizza il suo cellulare e non viene mai in contatto con un menù cartaceo.
Allo stesso tempo il menù digitale permette di tenere una maggiore distanza tra il personale in servizio e la clientela, rendendo però l’esperienza del cliente può interattiva e divertente.
Vendere fuori dal locale la soluzione: delivery e take away
Il lockdown è stato un momento di incertezza per tutti quanti, in particolar modo per le attività ristorative che si sono ritrovate a gestire in fretta e furia una situazione imprevedibile ed estremamente dannosa per il loro fatturato. La difficoltà maggiore poi, in fase di riapertura e nella cosiddetta Fase 3, è quella ritornare a una certa normalità, offrendo però ai propri clienti un’esperienza di gusto che favorisca il distanziamento, ma non faccia perdere l’atmosfera e il divertimento dell’andare al ristorante.
Durante il lockdown molti si sono dovuti adeguare con servizi di delivery, anche quelle attività che prima non erano pensate né pensabili come possibili a livello di consegna a domicilio.
Per esempio, prima del covid19 l’idea di prendersi un drink era legata esclusivamente al locale, mentre con il lockdown la fantasia ha portato dei locali a reinventarsi e consegnare i cocktail a domicilio, limitando così le perdite e intrigando i propri clienti. Emblematico in questo senso l’esempio di Davide Pinto che nel suo locale torinese ha pensato di proporre alla clientela i drink direttamente a casa.
In fase di riapertura invece è stata offerta ai clienti la possibilità di ritirare il proprio cocktail preferito e gustarlo a casa, perché le persone avevano bisogno anche di ristabilire un contatto umano.