La noce moscata è allucinogena? Scopriamo tutti gli effetti che può avere

noce moscata

Da sempre è una spezia popolare molto utilizzata in cucina, nella preparazione di dolci, come torte, crostate, creme e budini, biscotti e il famoso pan di zenzero che allieta le nostre tavole nel periodo invernale e natalizio. Ma oltre ai dessert, si può apprezzare il suo aroma anche grattugiandone un po’ nelle salse, come per esempio la besciamella, nei sughi, sulle verdure, nei ripieni di carne o per dare quel tocco in più al purè di patate fatto in casa.
Tra l’altro, l’olio di noce moscata è anche uno degli ingredienti della Coca-Cola.

Si tratta di una spezia facilmente reperibile in un qualsiasi supermercato o in erboristeria, sia nella versione intera, sia in polvere. Al momento dell’acquisto, se possibile, prediligi la noce moscata intera, in quanto le sue proprietà e il suo aroma rimarranno freschi e inalterati, a differenza del prodotto in polvere. Un’accortezza in più è quella di conservare le noci in un contenitore chiuso ed ermetico, lontano da luce e fonti di calore.

Forse non sai che la noce moscata, è il seme di colore marrone e dall’aspetto legnoso, con forma ovale e tondeggiante contenuto nel frutto della Myristica fragrans, un albero sempreverde originario dell’Indonesia, che può crescere fino a raggiungere venti metri di altezza. Il seme è ricoperto da una buccia rossiccia e filamentosa da cui si ricava un’altra spezia di cui avrai già sicuramente sentito parlare, nota con il nome di macis.

All’alba del diciottesimo secolo la noce moscata veniva utilizzata come rimedio naturale per combattere molte malattie: dai disturbi digestivi al mal di denti, dall’insonnia alla depurazione di fegato e reni. Veniva anche usata come metodo per provocare l’aborto e tutt’oggi se ne sconsiglia il consumo alle donne in gravidanza e in allattamento.
Le sue proprietà curative e benefiche vengono ancora utilizzate nella medicina ayurvedica.

È la dose che fa il veleno

La cosa interessante è scoprire che spesso, dietro a un ingrediente presente abitualmente nelle nostre cucine e all’apparenza innocuo, si celino effetti nascosti e tossicità a volte addirittura preoccupanti, si basti pensare allo zafferano, che a dosi massicce può uccidere una persona o come in questo caso alla noce moscata. Infatti, al di là del suo intenso profumo inebriante, del suo sapore caratteristico e delle sue qualità rilassanti, grazie al magnesio che contiene, questo seme aromatico sembra avere anche importanti effetti collaterali e allucinogeni se consumato in dosi elevate.

L’assunzione eccessiva di noce moscata, di fatto, può causare un’intossicazione con relativa nausea e vomito e, se si esagera, si può arrivare a riscontrare un effetto allucinogeno paragonabile a quello delle anfetamine, a causa della presenza di miristicina nel seme, che provoca convulsioni, febbre, palpitazioni, psicosi, alterazione dello stato di coscienza e allucinazioni.

La causa degli effetti psicoattivi che si manifestano nel caso in cui venga somministrato un sovradosaggio di noce moscata sono da attribuire alla miristicina, l’elemicina e il safrolo, sostanze dai principi attivi contenute nella spezia, che interagendo tra loro producono nel corpo la reazione allucinogena di cui stiamo parlando.

Ricorda: un pizzico di noce moscata per aromatizzare il tuo tè va bene, ma non esagerare, a meno che tu non voglia avere effetti indesiderati e conseguenze poco piacevoli.