Android è il sistema operativo sviluppato da Google open source, cioè modificabile ed adattabile in base allo smartphone su cui è installato. Si tratta senza ombra di dubbio di un grosso vantaggio anche se molti dei produttori negli anni hanno deciso di personalizzare il sistema operativo, bloccandolo con le applicazioni proprietarie preinstallate e impedendo di conseguenza ogni modifica non autorizzata da parte dell’utente. Andiamo a vedere insieme come liberarsi delle app inutili e come sbloccare nuove funzionalità ottenendo i permessi di root su Android.
In questa guida andremo a vedere come ottenere il root su Android per qualsiasi tipo di dispositivo, utilizzando una procedura piuttosto semplice ed alla portata di tutti. Ovviamente è bene sapere che abilitare i permessi di root sul proprio smartphone ne invaliderà la garanzia, quindi nel caso si verificassero problemi di danneggiamenti o blocchi al proprio dispositivo molto probabilmente il produttore non procederà alla riparazione.
Consigliamo dunque di eseguire il root soltanto sui dispositivi che sono ormai fuori garanzia, cioè due anni dopo l’acquisto.
Preparazione del root su Android
Prima di cominciare con la procedura per ottenere i permessi di root su Android è il caso di completare una serie di operazioni preliminari di preparazione che consentiranno lo sblocco di Android.
La prima cosa da fare è certamente effettuare il Backup dei propri dati, la cancellazione del bootloader infatti porterà alla cancellazione di tutti i dati. Inoltre, per collegare un device Android al computer bisogna che sul PC siano installati i driver del telefono, bisognerà quindi procedere al download dei driver in base al modello e alla marca del telefono.
Procedura root su Android
Passiamo ora alla procedura vera e propria per eseguire il root su Android, una procedura divisa in diverse fasi che bisognerà seguire passo dopo passo per ottenere i risultati sperati.
Al termine del root vi consigliamo di ricorrere al centro di organizzazione e controllo delle modifiche di sistema Xposed Framework.
Sbloccare bootloader
La prima operazione da portare a termine per eseguire il root è sbloccare il bootloader. Per farlo è possibile utilizzare l’utility ADB che è possibile scaricare online con molta semplicità. Ogni modello di smartphone ha una procedura leggermente diversa per sbloccare il bootloader, per questo vi invitiamo ad informarvi sul portale del produttore del vostro smartphone per trovare la giusta procedura da seguire, oppure in alternativa cercare su Google inserendo la marca del vostro smartphone.
Installa recovery Android
Un altro passaggio molto importante da completare subito dopo aver sbloccato il bootloader è installare sul proprio dispositivo una delle tante recovery personalizzate che consentiranno di caricare il file del root e la ROM di Android con dei privilegi di amministratori già sbloccati.
Potete scegliere liberamente la recovery da installare tra quelle più famose e procedere con l’istallazione in base a quelle che sono le indicazioni sul sito in cui la recovery stessa è ospitata.
Installare il pacchetto del root o ROM
Adesso sarà necessario installare i file del root oppure una ROM personalizzata sul proprio smartphone. Consigliamo agli utenti meno esperti di utilizzare una ROM personalizzata, cioè una versione del sistema operativo già rootata.
Dopo aver sbloccato il bootloader e installato la recovery personalizzata bisognerà quindi procurarsi o i file del root o la ROM personalizzata che si desidera installare e spostarli nella memoria del dispositivo.
Installare il Play Store
Al termine dell’installazione della ROM bisognerà procedere a riavviare il proprio smartphone per cominciare ad utilizzarlo in versione sbloccata. Nel caso in cui si sia installata una ROM che non comprende le App di Google bisognerà procedere ad installare il Play Store e il vostro “nuovo” smartphone sarà pronto per essere operativo.